La strategia – ha ribadito Padoan «è tassare molto meno lavoro e impresa e di più la ricchezza finanziaria».
Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/pbqvgm
Da questa dichiarazione del ministro dell’economia sembrerebbe che le misure prese fino ad ora non siano ancora sufficienti e si profili un ulteriore inasprimento della tassazione su chi cerca di risparmiare e investire al meglio i suoi risparmi.
Non basterebbe quindi un innalzamento delle aliquote dal 12,5% al 26% in poco più di 2 anni sui rendimenti (mai certi fra l’altro) e la patrimoniale che tutti paghiamo OGNI ANNO su conti correnti, depositi e investimenti (quella che lo Stato chiama imposta di bollo).
Non sarebbe meglio invece che continuare a parlare di TASSE iniziare a parlare di TAGLI?
Quella che il governo si ostina a chiamare ricchezza finanziaria non è altro che Il risparmio degli italiani, da SEMPRE un fattore decisivo per il benessere della nostra Nazione.
In modo miope si continua a puntare il dito su chi si sforza di essere più virtuoso e si prendono provvedimenti più popolari che utili ad uno sviluppo di medio lungo termine.
Inoltre, lo Stato, in barba a qualunque principio di libero mercato tassa al 12,5% i rendimenti dei suoi “prodotti finanziari” (I BOT) e al 26% tutto il resto.
In una economia di mercato questa si chiama CONCORRENZA SLEALE.
L’orientamento di un governo che punta al rilancio dell’economia dovrebbe essere il seguente:
TAGLIARE LA SPESA IMPRODUTTIVA, INCENTIVARE LAVORO, IMPRESE E RISPARMIO.